L’effetto anti-infiammatorio dell’acido α-linolenico

L’effetto anti-infiammatorio dell’acido α-linolenico

L’acido α-linolenico (ALA) possiede notoriamente spiccate proprietà anti-infiammatorie, basate sull’inibizione della produzione di ossido nitrico e interleuchina. Recenti studi hanno esplicato i meccanismi che ne sono alla radice.

L’ossido nitrico, uno dei più importanti mediatori infiammatori, induce fisiologicamente varie risposte nocive tra cui lesioni del tessuto, infezioni e degenerazione cellulare. Una sua inibizione, pertanto è considerata essenziale nel trattamento di diverse patologie infiammatorie.
L’acido α-linolenico (ALA) è un acido grasso n-3 insaturo della serie Omega-3 che si trova in molti olii vegetali, tra cui l’olio di Camelina. Vi sono ampie evidenze che una dieta ricca in ALA sia associata ad una ridotta morbilità cardiovascolare e numerosi studi suggeriscono che uno dei meccanismi alla base di questi effetti protettivi siano proprio le proprietà anti-infiammatorie.

Citiamo in particolare due studi che dimostrano l’efficacia delle proprietà anti-infiammatorie dell’acido α-linolenico (ALA). Il primo è dell’Università di Seul (Corea), ed ha evidenziato come gli ALA abbiano un rapido ed efficace effetto antidolorifico unito ad un effetto inibitorio della produzione di ossido nitrico. Questo studio ha dimostrato, inoltre, che si tratta di un efficace agente anti-infiammatorio con una buona attività analgesica, sia in vivo che in vitro.

Il secondo studio, invece, è della Pennsylvania State University (USA) ed ha analizzato gli effetti dell’acido α-linolenico (ALA) sulla risposta infiammatoria nelle cellule monocitiche umane THP-1, dimostrando che un trattamento con questo e altri acidi grassi polinsaturi, come l’acido linoleico (LA) e l’acido docosaesaenoico (DHA) diminuisce significativamente la presenza di marker infiammatori, quali l’interleuchina.

L’assunzione costante di acido α-linolenico ed altri acidi grassi polinsaturi nella dieta si rivela dunque un importante fattore per inibire numerosi mediatori dei processi di infiammazione, oltre che per ridurre i fattori di rischio cardiovascolare.

Bibliografia:

  • Zhao G, Etherton T D, Martin K R, Vanden Heuvel J P, Gillies P J, West S G, Kris-Etherton P M (2005). Anti-inflammatory effects of polyunsaturated fatty acids in THP-1 cells. Biochemical and biophysical research communications, vol. 336, nr. 3; pp. 909-917.
  • Ren J, Chung S H (2007). Anti-inflammatory effect of α-Linolenic acid and its mode of action through the inhibition of nitric oxide production and inducible nitric oxide synthase gene expression via NF-κB and mitogen-activated protein kinase pathways. J. Agric. Food Chem., vol. 55, nr. 13; pp. 5073-5080.