Camelina riduce i livelli di colesterolo: lo studio clinico

Camelina riduce i livelli di colesterolo: lo studio clinico

Uno studio recente conferma che l’olio di Camelina riduce i livelli di colesterolo totale e di LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo.

Queste sono le conclusioni di una ricerca dell’Università della Finlandia orientale i cui risultati sono stati pubblicati su Molecular Nutrition & Food Research.
Lo studio ha analizzato le associazioni tra olio di Camelina, pesce grasso e pesce magro con il metabolismo dei lipidi e del glucosio.
Sono state coinvolte 79 persone con ridotta concentrazione di glucosio a digiuno di età compresa tra i 43 e i 72 anni. I partecipanti sono stati divisi casualmente in 4 gruppi e, a seconda del gruppo, sono stati istruiti a mangiare pesce grasso o magro quattro volte a settimana o a prendere una dose giornaliera di 30 ml di olio di Camelina per 12 settimane. Le conclusioni scoperte dai ricercatori sono state che l’olio di Camelina ha avuto un effetto positivo sui livelli di colesterolo nel sangue.

Sotto l’estratto tratto dallo studio clinico:

Camelina Sativa Oil, but not Fatty Fish or Lean Fish Improved Serum Lipid Profile in Subjects with Impaired Glucose Metabolism – a Randomized Controlled Trial
Ursula S. Schwab, Maria A. Lankinen, Vanessa D. de Mello, Suvi M. Manninen, Sudhir Kurl, Kari J. Pulkki, David E. Laaksonen, Arja T. Erkkilä.

ABSTRACT
“Scope: The aim of the study was to examine whether lean fish (LF), fatty fish (FF) and Camelina sativa oil (CSO), a plant-based source of alpha-linolenic acid (ALA), differ in their metabolic effects in subjects with impaired glucose metabolism.
Methods and results: Altogether 79 volunteers with impaired fasting glucose, BMI 25–36 kg/m2, age 43–72 years, participated in a 12-week randomized controlled trial with four parallel groups, i.e. the FF (4 fish meals/week), LF (4 fish meals/week), CSO (10 g/day ALA) and control (limited intakes of fish and source of ALA) groups. The proportions of EPA and DHA increased in plasma lipids in the FF group, and the proportion of ALA increased in the CSO group (P < 0.0001 for all). In the CSO group total and LDL-cholesterol (C) concentrations decreased compared with the FF and LF groups, LDL-C/HDL-C and ApoB/ApoA-I ratios decreased compared with the LF group. There were no significant changes in glucose metabolism or markers of low-grade inflammation.
Conclusions: A diet enriched in CSO improves serum lipid profile as compared with a diet enriched in FF or LF in subjects with impaired fasting glucose, with no differences in glucose metabolism or concentrations of inflammatory markers.”